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giovedì 31 gennaio 2013

Fò intervista Grillo e Gianroberto Casaleggio

Il Fatto Quotidiano” concede delle anteprime che vengono di seguito riportate.
 Il Grillo canta sempre al tramonto
 
I “post” sul Blog e un Movimento senza leader:
Casaleggio: Il cambiamento è anche nelle parole (…) per esempio “leader” per il M5S è una parola del passato, una parola sporca; leader di che cosa? Vuol dire che tu attribuisci ad altri l'intelligenza e la capacità decisionale, allora non sei neanche più uno schiavo, sei un oggetto. Con le primarie è stato definito il leader del centrosinistra, ma cosa vuol dire? Se facessimo un’analisi del significato della parola…
Fo: È questo che bisogna fare…
Casaleggio: Dietro la parola “leader” non c’è nulla. Prendiamo Occupy Wall Street: a New York si è svolta una manifestazione spontanea contro gli istituti di credito in cui i manifestanti si sono autodefiniti “Occupy Wall Street” […]. Un fenomeno che poi è dilagato: “Occupy Madrid”, “Occupy Toronto”… Quell’espressione è diventata uno slogan, ma nelle varie manifestazioni non è mai emerso un leader, l’importante era il movimento. David Graeber, antropologo e attivista anarchico, lo ha definito leaderless, “senza leader” […]. Rientra nel concetto stesso di comunità. Basti pensare alla comunità degli Amish. […] La parola leaderless è una parola nuova. La rete favorisce questo cambiamento lessicale. Beppe e io ci esercitiamo ogni giorno sul blog, scriviamo insieme i testi.
Fo: Molti sono curiosi di sapere come fate…
Grillo: Il post nasce ogni giorno dopo cinque-sei telefonate in cui scegliamo l’argomento. Gianroberto ha la sintesi, io ho l’analisi. Io parlo, parlo, parlo… Tutto nasce dal confronto e dalla conversazione.
Casaleggio: Ogni tanto parlo anch’io… Grillo: Ogni tanto lo lascio parlare. […] Qualche tempo fa è stata fatta un’analisi pseudoscientifica del linguaggio del nostro blog ed è stato scoperto che dentro ci sono cinque personalità diverse… cinque autori ben distinti!”
Le “Parlamentarie”:
Casaleggio: Il Pd ha fatto le primarie per eleggere un presunto leader, dico presunto perché in Italia non c’è il premierato. […] Loro hanno usato un metodo, noi ne usiamo un altro […]. Abbiamo operato una selezione di candidati, le parlamentarie. Una votazione solo online per 1400 cittadini che si sono candidati […].
Fo: Molti hanno detto che il vostro metodo non era abbastanza trasparente.
Casaleggio: Balle, è vero il contrario. I candidati erano persone nate sul territorio: chi ha votato, grosso modo, conosceva i candidati perché di frequente erano persone vicine al MoVimento, si erano incontrate… Quindi le liste elettorali sono state realmente votate dal basso.
Fo: Passiamo all’altra critica che vi rivolgono: i votanti alle parlamentarie sono stati troppo pochi rispetto ai 250.000 iscritti al MoVimento.
Casaleggio: Sono stati pochi per una precisa scelta politica, altrimenti bastava dire che poteva votare chi inviava la sua email e avremmo avuto subito 2 o 3 milioni di persone. Cosa ci voleva? Siamo seri… […] C’è stata probabilmente anche un po’ di pigrizia o sottovalutazione da parte degli iscritti perché solo 40.000 su 250.000 hanno inviato i documenti digitalizzati. […] Abbiamo già fatto miracoli. La via è questa. […]
Fo: Se ho capito bene, quando saranno eletti, ogni sei mesi ci sarà una verifica dell’operato, giusto?
Casaleggio: No, perché chiunque può verificare quotidianamente l’operato del portavoce eletto. Già adesso i ragazzi eletti nei comuni possono essere controllati sulla rete ogni giorno dai loro elettori. E se qualcosa non funziona perché va contro le linee del MoVimento vengono messi sotto osservazione e, nel caso, in croce.
Fo: Cosa vuol dire messi in croce?
Casaleggio: Vuol dire che sulla rete arriva immediatamente uno tsunami tale che questa persona deve spiegare, giustificare le sue azioni. In Lombardia un candidato non aveva dichiarato di appartenere alla massoneria: è stato scoperto ed è stato escluso dalle votazioni… […] Chi dichiara il falso è oggetto dello sdegno dei votanti. […]
Fo: Quindi niente dimissioni?
Casaleggio: No, le dimissioni non esistono, perché in Italia non abbiamo il vincolo di mandato. Il MoVimento non può far dimettere nessuno. Se vuoi ti dimetti, se non vuoi non ti dimetti. L’unica cosa che ha fatto Beppe è negare l’utilizzo del simbolo a chi andava contro le regole. […] Beppe è stato dipinto come un dittatore, ma il Pd ha espulso decine di suoi rappresentanti nel più assoluto silenzio dei media”.
I “talk-show”:
Grillo: Un altro motivo per cui ci attaccano è la partecipazione dei nostri rappresentanti in tv. Dicono che non vogliamo che vadano in televisione. Non è vero! Noi non vogliamo che partecipino ai talk show […].
Casaleggio: Il talk show è una cosa, l’informazione è un’altra. Se vengono a intervistarti sulla tua attività di sindaco a Parma è giusto che tu faccia l’intervista. […] Diverso è un talk show dove si discute del nulla […], si aizza una lotta tra galli per il dio share. […] Tu parli ma se la telecamera si sofferma sul naso che ti cola, quello che dici nessuno lo ascolta più. […] Parliamo del caso di Bologna (il ritiro dell’uso del simbolo alla consigliera comunale Federica Salsi in seguito alla sua partecipazione a Ballarò e a sue dichiarazioni successive, N.d.A.). Qui va fatto un discorso sul rispetto delle regole. In una comunità non puoi andare contro le regole, altrimenti non esiste la comunità. La regola in questo caso è che i rappresentanti del MoVimento sono portavoce della comunità che li ha eletti e possono parlare per ciò che la comunità li ha incaricati. Non puoi andare in tv a parlare dell’Imu a nome del MoVimento oppure dei finanziamenti regionali senza l’assenso della base.
Grillo: Se sei eletto consigliere comunale e vuoi parlare dei problemi di Bologna in tv lo puoi fare, ma dal momento in cui tu esprimi un parere di politica nazionale e internazionale, non lo puoi fare a nome del MoVimento. Come consigliere tu non hai questa facoltà. […]”.
Soldi e tetto alla richezza:
Casaleggio: […] Al denaro andrebbe attribuito un peso marginale nella società perché in sostanza è una forma di scambio di beni. Nessuno dovrebbe possedere più di un certo livello di beni materiali, un massimo di 3 o 4 milioni di euro. Non è un discorso francescano ma politico. L’accumulo di denaro non va d’accordo con la democrazia. Chi concentra molto denaro può influenzare la società, piegare la politica e quindi la gestione della cosa pubblica ai suoi interessi. Gli esempi li abbiamo davanti agli occhi eppure fatichiamo a capire. Finché il denaro rimarrà concentrato nelle mani di poche persone e le banche disporranno del potere attuale, la democrazia rimarrà un puro esercizio retorico, una caricatura di se stessa. […]”.
Le politiche:
Grillo: Io credo che se il presidente del Senato Schifani si è lasciato scappare che bisogna fare una nuova legge elettorale per bloccare il MoVimento 5 Stelle, altrimenti va all’80 per cento, vuol dire che ci temono davvero e che hanno stime diverse dalle nostre. Può succedere di tutto, anche qualcosa di veramente clamoroso con l’entrata in parlamento di 80-100 nostri rappresentanti.
Fo: Ma la sinistra non può mettersi con la destra contro di voi, sarebbe osceno.
Casaleggio: Scusa, ma pensi che ci sia qualche partito fra quelli tradizionali che si faccia scrupolo a inventarsi balletti con giravolte del genere? Vuoi la mia previsione? Se il M5S avrà una forte rappresentanza, Pd, Pdl, Sel, Udc, forse Ingroia, daranno vita a un governissimo, come è avvenuto per il sostegno a Monti, non cambierà nulla.
Fo: Perché la sinistra deve fare il governissimo?
Casaleggio: Per il semplice motivo che non avranno i numeri per governare da soli”.
Provocazioni:
Casaleggio: Non deve essere un caso che non esista un papa che si sia fatto chiamare Francesco. Noi abbiamo scelto appositamente la data di San Francesco per la creazione del MoVimento. Politica senza soldi. Rispetto degli animali e dell’ambiente. Siamo i pazzi della democrazia, forse molti non ci capiscono proprio per questo e continuano a chiedersi chi c’è dietro. […]
Grillo: […] Ritorno a san Francesco, è il nostro riferimento. Tu hai fatto uno spettacolo su di lui. Se san Francesco avesse avuto all’interno del suo gruppo, che so, tre prelati di Roma, come sarebbe andata? Sarebbe finito il francescanesimo se lui li avesse accettati?
Fo: […] C’è il cardinale Colonna […] è lui che lo presenta al papa. “Di che hai bisogno?” chiede Innocenzo III. E Francesco: “Vorrei avere il permesso di […] raccontare il Vangelo parlando la mia lingua, cioè il volgare”. Una pratica allora del tutto proibita. Bene, dice il papa, allora mandiamolo a predicare tra i porci […] Quando Francesco torna, puzza di sterco come un maiale e dice: “È stato meraviglioso, li ho abbracciati e baciati e loro hanno fatto altrettanto con me” e abbraccia il papa, che schifato si ritrae: “Cazzo, sei pieno di merda!”. “Scusa, scusa. Ho abbracciato dei maiali.” […] Colonna mette sull’avviso il papa che voleva schiaffare Francesco in galera: “Così tu pensi di buttarlo in galera e farlo picchiare dai tuoi sbirri, magari ammazzarlo? Attento a te! Lui non è uno qualsiasi, lui è figlio ed è anche padre di tutti quelli che stanno qui fuori e lo aspettano. Guai se togli solo un pelo a uno che ha una famiglia così!”. […]
Grillo: Bellissima storia!
Fo: Te l’ho raccontata perché tu la prendessi a esempio. Il non reagire li fa impazzire, perché quello che vogliono è che tu vada fuori di matto. Non cadere in questa trappola. Sei troppo, troppo più forte. […]
Grillo: C’è da dire che noi abbiamo due facce: una è costituita da un’organizzazione manageriale, di strategia e di comunicazione, l’altra è quello che sono io, la strada, la piazza, la gente”.

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