I CASI NOTI.
Nell'estate del '64 in Italia avviene un
primo tentativo di golpe guidato dal generale dei carabinieri, e già
capo del Sifar, Giovanni De Lorenzo. È il cosiddetto "Piano Solo".
Perché solo l'Arma dei carabinieri avrebbe dovuto rovesciare il governo
con un piano che prevedeva l'arresto e la deportazione in una base
segreta in Sardegna di 731 tra politici, intellettuali, giornalisti e
sindacalisti «pericolosi per l'ordine pubblico». La documentazione sul
Piano Solo è ancora oggi coperta dal segreto di Stato. Gli omissis
riguardano anche la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12
vittime). Il governo vi ha apposto il segreto due volte, nel 1982 e nel
1985. Il primo a negare alla magistratura l'accesso all'identità di
alcune fonti del Sismi fu l'allora presidente del Consiglio Giovanni
Spadolini, segreto poi confermato anche da Bettino Craxi. Sono top
secret anche i particolari del secondo tentato golpe che, sempre nel
'74, chiamò in causa Edgardo Sogno, agente dei Servizi e membro della P2.
È il controverso "Golpe bianco" e anche in questo caso due premier,
Aldo Moro e Giulio Andreotti, opposero il segreto di Stato alle
inchieste giudiziarie. Nell'autunno del '79 scoppia il caso Eni-Petromin
con la maxi tangente pagata dall'Eni per aggiudicarsi un contratto
petrolifero da una società saudita. Il governo avallò il pagamento e
nella vicenda è di nuovo coinvolto il Sismi. Il primo ad apporre il
segreto è Francesco Cossiga, poi confermato nel 1982 anche da Spadolini.
A settembre del 1980 scompaiono in Libano due giornalisti italiani,
Italo Toni e Graziella De Palo, nel caso è coinvolto un ufficiale del
Sismi, Craxi avallerà il segreto di Stato quattro anni dopo. Nel 2009 il
Copasir ha permesso ai familiari e ai legali dei due giornalisti di
prendere visione di una parte di documenti non più classificata essendo
trascorsi 30 anni. Nel 1985 il terrorista nero Augusto Cauchi fa perdere
le sue tracce grazie alla copertura del Sid, Craxi appone il segreto lo
stesso anno. Sempre nel 1985 Craxi apporrà il segreto su una fornitura
di armi alle Brigate rosse da parte dell'Olp, vicenda in cui risulterà
ancora coinvolto il Sismi. Nel 1988 Ciriaco De Mita appone il segreto
fermando le indagini su "Argo 16″, l'aereo del Sid precipitato nel '73 a
Porto Marghera. Nel '91 due dipendenti dell'Olivetti tentato di vendere
a un agente del Kgb un documento della Nato su un sistema di protezione
delle comunicazioni. Andreotti appone il segreto. Nel '97 il Sisde
intercetta le telefonate di un cittadino spagnolo, considerato l'anello
di congiunzione tra l'Eta e l'estrema sinistra italiana, Prodi apporrà
il segreto. Nel 2001 il premier Berlusconi bolla come segreto un dossier
trasmesso dall'intelligence americana su al-Qaida e gli attentati
dell'11 settembre. Siamo al 2003 e al sequestro dell'Imam Abu Omar, è
coinvolta la Cia e il Sismi e tre governi confermeranno il segreto di
Stato.
L'ACCESSO NEGATO. Nel 2011 il giornalista del Sole 24
ore, Claudio Gatti, inoltra al governo 13 diverse richieste (dalla
strage di Ustica al ruolo di Ordine Nuovo) in cui chiede, in base alla
nuova normativa, «di avere accesso alle informazioni, ai documenti, agli
atti, alle attività, alle cose e ai luoghi» non più coperti dal segreto
di Stato. Gatti nelle sue istanze non fa altro che appellarsi alla
legge 124 del 2007: «Decorsi quindici anni dall'apposizione del segreto
di Stato o, in mancanza di questa, dalla sua opposizione confermata ai
sensi dell'articolo 202 del codice di procedura penale, come sostituito
dall'articolo 40 della presente legge, chiunque vi abbia interesse può
richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri di avere accesso
alle informazioni». Chiunque, perciò anche un giornalista. Non è così.
Il Dis le boccia tutte negandogli l'accesso agli archivi. Gatti non si
arrende e presenta un ricorso al Tar del Lazio che sarà respinto il 24
giugno 2011 definendo la sua richiesta troppo vaga e «meramente
esplorativa». Il Tar, scrive l'inviato del Sole 24 Ore in un articolo
che racconta la sua avventura burocratica, «è come se avesse determinato
che per chiedere un documento segreto (e in quanto tale sconosciuto al
richiedente) occorre fornirne data e numero di protocollo».
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