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venerdì 17 maggio 2013

O ciuccio, Voila, Vola reloaded

Qualche giorno fa, sull’onda di una personalissima indignazione riguardante  l' ipermercato auchan di Volla, ho inserito nel blog un articolo intitolato “o' Ciuccio  vola....”. Mi ci è voluto un po’ per rendermi conto la grande quantità  di errori, va bhe  quella non la  calcoliamo neanche più, ma che che si trattava di una esternazione “freudiana” generata da un generale malessere, dall’approccio polemico e intransigente che nutre la mia prospettiva distopica delle cose di questo mondo, e   leggendo leggendo  mi accorgevo  di non aver reso bene l' idea.
 Allora adesso  riformulo , no anzi  rendo più ampio  quel post:

Vediamo come siete messi a cultura generale.  i principali fiumi italiani, sapete elencarli?
No?
Allora ve li elenco io: fiume di cemento,fiume di denaro,fiume di carte,fiume di fango,fiume di lacrime.

La caratteristica di questi fiumi è che sono tutti affluenti del più importante e caratteristico fiume d’Italia: il fiume di merda, il quale esonda spesso, a coprire con i suoi liquami tutti gli angoli di questo disgraziato paese.

Per primo arriva il fiume di cemento, con la benedizione di sindaci, assessori e speculatori. Nonostante i noti problemi derivanti dalle mutazioni climatiche, la superficie di questo fiume aumenta di 500 chilometri quadrati ogni anno. Ogni nuovo metro cubo viene salutato da inaugurazioni, fanfare, tagli del nastro , fuochi  pirotecnici (vietati) e applausi entusiastici.

 Il perché lo studiavamo a scuola 

Sempre restando sempre  in tema di fiumi, vi  ricordate  la storia d' egitto  , dei faraoni, che  ci insegnavano a scuola da piccoli ?il Nilo, era portatore in quelle terre  aride  di fertilità e ricchezza.
Così oggi il fiume di cemento  e portatore di lavoro  e sviluppo garantisce facili guadagni per chi ha comprato a dieci per rivendere a mille, spazi per l’edificazione di altri alveari da piazzare un tanto al metro quadrato, e tutto ciò che porta nelle tasche dei soliti noti (e altissimi ignoti) un fiume di denaro.

Sulla superficie di questo corso grigiastro e inarrestabile galleggia un fiume di carte, le quali hanno il duplice scopo di proteggerlo da sguardi indiscreti e di giustificarne l’esistenza.  i cementificatori hanno sempre le carte truccate ma “giuste”, un asso nella manica o in qualche ufficio, mentre i poveri cristi, per difendersi dalla speculazione edilizia, si ritrovano in mano solo scartiglie. Qualche volta si può tentare un bluff, ma quegli avvoltoi vengono sempre a vedere, e ne hanno per rilanciare… ma questo  è un altro  gioco

Così va a finire che piove, e su quei poveri cristi arriva il fiume di fango, indomabile, vendicativo, mortale. Quella che per San Francesco era “sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”, non trovando più la strada di casa, radici da allattare, vene da gonfiare e sorgenti da nutrire, scivola sul grigio mantello che copre la terra, le gocce si fanno folla che scende impazzita e rabbiosa in cerca di uno sfogo, scalzando e trascinando nel suo precipitarsi ogni sfortunata cosa e persona che non può o non ha fatto in tempo a scansarsi.

Il fiume di lacrime, trascina con sè le  sorti amarissime di chi ha perso tutto e anche di più, come una persona cara, sono quelle acide di rabbia di chi aveva previsto, temuto, avvisato, ma era rimasto inascoltato, sono quelle artificiali, fatte di verbosa partecipazione, di ufficiale rammarico, di promesse che non saranno mantenute, di comunicati e commissioni, sono quelle ipocrite e di circostanza, lacrime di coccodrillo dei cementificatori-speculatori-corruttori che hanno le loro ville e i loro palazzi in zone sicure, castelli inaccessibili e inattaccabili, al riparo dagli eventi e dalla giustizia.

Questi cinque fiumi si riuniscono a formare il sesto e più imponente fiume.
Il fiume  di merda, imminenti  studiosi cercano di capire secondo quale assurda alchimia, il nesso tra cemento, il denaro, la carta, il fango e le lacrime,  perchè una volta riuniti formino questo composto maleodorante che ammorba e insozza l’intero paese.

Sbagliano a cercare la soluzione dell’enigma nei loro laboratori,  ma in banca, quello  è il posto deve cercare, nei conti correnti cifrati e nelle partecipazioni societarie, oppure tra i banchi delle aule consiliari, negli accordi inconfessabili e nella mazzette, oppure anche nella testa di ognuno di noi, nel menefreghismo generalizzato, nella paura di esporsi, nello “e vva buò”, nella volontà di tenere gli occhi ben chiusi dinnanzi a un  domani scomodo o sgradevole.

Ora voglio farvi un ulteriore rivelazione, sapete da dove  nascono  i cinque fiumi che poi  vanno a creare  il grande fiume?
I cinque principali monti italiani: monte dei paschi, mario monti ,monte tremonti,monte di burocrati,monte di evasori.

Maguarda un po, anche questi sono come le dita di una mano. Allora è proprio vero che una mano lava l’altra…   con l' acqua del sesto fiume

 Ad  i lavoratori auchan di Volla diciamo:  Attenti  a non cadere   in  uno  di  questi  cinque fiumi, per poi trovarsi   nel sesto fiume,  attenti ora voi siete facili prede  di volpi in cerca di prede, dal viso mesto ma dal cuore d'avvoltoio, di falchi travestiti da benefattori.



N.B.   Nomi di  politici,enti, aziende, etc.etc. sono scritti  volutamente  in minuscolo,  le parole: esternazione ,freudiana, intransigente,  prospettiva, distopica, sono state  messe  per fare bella figura.
La mosca, se ci  riuscite cacciatela voi con tutta la merda che sta in giro

Sancho Panza

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