Vladimir Bukowski
Nella settimana dal 29 novembre al 6 dicembre 2000, gli austriaci si sono visti confrontati con una decisione fondamentale. Si trattava della petizione per un nuovo scrutinio sull’adesione all’UE. Il 26 ottobre l’ex-dissidente sovietico Vladimir Bukowski ha tenuto una relazione a Salisburgo in cui dimostra la necessità di una nuova consultazione sull’adesione all’UE. Il cammino dell’UE verso una dittatura e le evidenti parallelità tra la struttura dell’Unione sovietica e quella attuale dell’Unione europea non sono casuali. Bukowski nella sua relazione menziona numerosi paralleli e li interpreta come risultati d’una strategia a lungo termine: la coalizione fra i comunisti sovietici e i socialisti dell’Europa occidentale. Nel suo libro “La resa dei conti con Mosca”, con l’aiuto di innumerevoli documenti mostra i crimini dei comunisti e il cambiamento della loro strategia a partire dalla metà degli anni ottanta. Si tratta di un’avvertenza evidente nei confronti dell’Unione europea e di un appello a non più parteciparci. In seguito riproduciamo il testo di Bukowski.
Durante quasi cinquant’anni – gli anni consecutivi alla seconda guerra mondiale – abbiamo vissuto in un grande pericolo, in una grande tensione, all’ombra dell’immenso mostro dell’Unione sovietica che poteva divorare l’Europa ad ogni momento. A parecchie riprese c’è mancato poco che lo facesse. Il fatto che recentemente abbiamo potuto assistere alla morte di questo mostro rappresenta un miracolo. Ma dopo la sua scomparsa, in Europa abbiamo inventato un nuovo mostro.
L’Unione delle republiche socialiste
Più osservo lo sviluppo dell’UE, più scopro delle caratteristiche che assomigliano a quelle del vecchio mostro. Lasciate che mi spieghi con l’aiuto di un semplice paragone: chi era l’Unione sovietica? Un’unione di repubbliche socialiste. E cos’è l’Unione europea? Un’unione di repubbliche socialiste. Chi governava l’Unione sovietica? Quindici persone che si designavano loro stesse, senza che noi avvessimo potuto eleggerle. E chi governa l’Unione europea? Sono circa due dozzine di persone che non abbiamo eletto, che non possiamo destituire e che nei nostri confronti non assumono nessuna responsabilità . E come è nata l’Unione sovietica? Sovente le diverse repubbliche venivano costrette con la forza militare a diventare membri. E come è nata l’Unione europea? I paesi vengono costretti all’adesione tramite intimidazioni e minacce di tipo finanziario.
Secondo la Costituzione ogni stato sovietico possedeva il diritto di uscirne. In pratica però non esisteva una procedura per farlo. E così nessun paese era in grado di mettere in atto un processo di separazione. Mi sono spaventato nel constatare che anche l’UE non abbia previsto nessuna procedura per uscirne, sebbene nessuno abbia mai detto che non lo si possa fare.
Un paese corrotto e aggresivo
L’Unione sovietica era un paese incredibilmente corrotto. La corruzione era organizzata dall’alto. Si trattava di una corruzione tipicamente sovietica e socialista. Esiste una corruzione che penetra per così dire nel vivo dell’organismo. E c’è una corruzione che viene organizzata dall’alto e che fa parte del sistema. Grazie ai sintomi posso riconoscere di quale corruzione si tratta. Nell’Unione europea questi sintomi sono tipicamente socialisti.
L’Unione sovietica era uno stato aggresivo. Secondo la sua propria definizione, egli non poteva sopravvivere senza integrare continuamente altri paesi e regioni. Dal momento in cui ha smesso di crescere, ha avuto inizio la sua caduta. Nell’UE si osserva la stessa dinamica: sebbene non corrisponda nè all’interesse finanziario nè a quello economico dei paesi europei d’integrare sempre nuovi Stati, d’aiutare sempre più economie nazionali, cosa che esige enormi investizioni, ciononostante l’UE continua a cercare nuovi membri. Per mezzo di pressioni e approfittando della loro dipendenza finanziaria, un paese europeo dopo l’altro viene costretto ad aderire all’UE.
Sono semplicemente casuali o superficiali queste somiglianze, oppure esistono delle ragioni più profonde che spiegano il perchè della somiglianza così evidente di queste due strutture? Dopo aver effettuato ricerche negli archivi del Comitato centrale dell’Unione sovietica come pure nell’Unione europea, devo concludere che queste somiglianze non sono affatto casuali.
I bolscevichi e i menscevichi
Semplificando un po’, la storia dell’Europa del dopoguerra è definita dai rapporti tra i comunisti e i socialdemocratici o, direi, tra i bolscevichi e menscevichi. E questi rapporti caratterizzano la maggior parte degli avvenimenti degli ultimi cinquant’anni in Europa. L’intenzione dei bolscevichi è sempre stata quella di indurre i menscevichi ad eseguire i loro programmi e di trasferire il potenziale finanziario dell’Europa nella sfera socialista, per farne il motore principale dell’edificazione del mondo socialista. I menscevichi non hanno smesso di sognare che un giorno i bolscevichi si uniranno sazi al gruppo dei socialdemocratici. E ogni volta i bolscevichi sono ricorsi allo stesso trucco. Hanno fatto credere di ritornare alla socialdemocrazia ed i socialdemocratici ne erano felici. Quest’astuzia ha funzionato sotto Lenin, sotto Stalin, sotto Cruscev, sotto Brejnev e soprattutto sotto Gorbacev. E nel corso degli anni, se ne è fatta una teoria, una teoria dell’avvicinamento che fu popolare soprattutto all’inizio degli anni 60 e specialmente in circoli socialisti. Questo teoria presupponeva un approccio fra i due mondi nel quale i comunisti sarebbero diventati meno aggresivi e l’Europa sarebbe diventata socialdemocratica. Così finalmente non ci sarebbero più state nè frontiere, nè guerre, nè nemici, ma soltanto felicità universale.
La svolta storica del 1985
All’inizio l’idea di un’Europa unita o di un Mercato comune non aveva niente a che vedere con la teoria dell’approccio. Era un concetto del tutto diverso. Si trattava unicamente di creare un mercato comune. E la prima reazione della sinistra dell’Europa occidentale come pure quella dell’Unione sovietica era stata negativa. Fino al 1985 la linea ufficiale sovietica era contro l’integrazione europea. L’Unione sovietica la considerava come una forza ostile.
Tutto cominciò attorno al 1985. I socialisti europei ebbero un’idea: potrebbero adottare l’intero progetto, modificandolo in modo tale da poterlo utlizzare per realizzare i propri obiettivi. Esattamente nello stesso tempo, cioè nel 1985, il comportamento dell’Unione sovietica nei confronti dell’ integrazione europea ha cambiato considerevolmente. Da questo momento l’Unione sovietica non considera più l’integrazione come un’impresa ostile e comicia a parlare della “casa comune europea”. Questo significa che c’è stato un accordo tra i comunisti di Mosca, e i socialisti europei, sopratutto l’Internazionale socialista con i suoi membri, i partiti. La creazione in Europa della stessa struttura dell’Unione sovietica, avrebbe loro permesso di governarela in modo socialista.
Un’operazione sovietica
Queste sono le ragioni perchè tutti noi nel 1989 abbiamo assistito ad un cambiamento spettacolare in Europa. Ad un tratto tutti i dittatori dell’Europa dell’est crollarono.
Si parlava di “rivoluzione di velluto”. Ma in effetti si trattava di un’operazione sovietica. C’è da chiedersi per quale ragione volevano una rivoluzione. Normalmente nell’Unione sovietica bastava una telefonata per cambiare un governo, per esempio in Pologna o in Ungheria. La spiegazione sta nel fatto che si doveva simulare una rivoluzione per imporre alla popolazione il modello superato del socialismo dal volto umano. Volevano in un certo senso attualizzare la primavera di Praga del 1968 per provocare un entusiasmo di massa. Doveva aver l’aspetto di una rivoluzione popolare, cosa che all’epoca è servita a stabilizzare la situazione.
E questo non è soltanto una supposizione. Esistono i documenti che provano tutto. Ricerche fatte nella Repubblica ceca del governo di Vaclav Havel mostrano in modo evidente che gli avvenimenti di Praga del 1989 furono operazioni sovietiche. Probabilmente vi ricordate che cominciarono con delle enormi manifestazioni studentesche che vennero soffocate brutalmente dalla polizia e delle quali fu vittima uno studente. Le ricerche del governo ceco hanno rivelato che le manifestazioni erano state organizzate dal KGB e che la presunta vittima studentesca è tutt’ora in vita: si è trattato d’un giovane collaboratore della polizia di sicurezza. L’operazione è stata diretta dal capo dei Servizi segreti cechi, il Generale Alois Lorens, anche lui tutt’oggi in buona salute. L’ho visto alla televisione confermare che si era trattato di una operazione sovietica: “Noi l’abbiamo gestita brillantemente, ma fortunatamente alla fine non abbiamo ottenuto i risultati da noi previsti. Infatti noi volevamo come presidente un comunista liberale, e non Vaclav Havel. Ma non ha funzionato.
L’Europa verso la dittatura
Quasi la stessa cosa è avvenuta nella Germania dell’est. La prima manifestazione contro Honegger era stata organizzata da Krenz su ordine di Mosca. Gorbacev ha dichiarato molto chiaramente che voleva liberarsi di Honegger e le prime agitazioni erano state tutte controllate e organizzate da Mosca. La Stasi obbediva agli ordini del Cremlino. L’unico paese in cui il piano sovietico ha funzionato è la Romania. Si trattava di sostituire Ceausescu con Illescu ed è esattamente ciò che è avvenuto. In tutti gli altri paesi gli esiti delle operazioni sono stati del tutto diversi rispetto a quanto previsto. Le analisi più recenti hanno mostrato che le popolazioni volevano una cosa del tutto diversa da ciò che Mosca aveva immaginato. Non si voleva un “socialismo dal volto umano”. Non si voleva nemmeno un socialismo diverso da quello esistente. Non si voleva nessun socialismo e nemmeno un comunismo liberale. Così quando i cittadini hanno potuto votare – non fosse che per pochissimo tempo – si sono opposti a ciò che veniva loro offerto dal nuovo governo.
Secondo i progetti sovietici la riunificazione della Germania non avrebbe dovuto avere luogo se non nell’ambito dell’integrazione europea. Era la politica sovietica ufficiale. E i sovietici sapevano che potevano confidare nei loro alleati, i socialdemocratici europei. Proviamo a immaginare per un momento ciò che sarebbe accaduto se la riunificazione della Germania non avesse avuto luogo nel 1990, ma alcuni anni più tardi. Essa avrebbe avuto luogo proprio ora o un po’ più tardi, quando l’Europa si fosse stabilizzata un po’di più. Ciò avrebbe loro consentito di avere una Germania unificata sotto un controllo permanente socialista, smilitarizzata, non più annessa alla Nato, ecc. Lo stesso progetto prevedeva un consolidamento della Polonia, stretta fra l’Unione sovietica e la Germania, ma non è riuscito semplicemente perchè i cittadini dell’Europa dell’est non l’hanno voluto. Essi non hanno aspettato. In Germania hanno deciso di procedere subito alla riunificazione e avevano completamente ragione. Se avessero aspettato ancora qualche anno non avrebbero più ottenuto ciò che essi hanno adesso.
L’Unione europea – la metà del progetto
Gli avvenimenti, dei quali ho appena parlato, hanno avuto per consequenza che la parte sovietica del progetto è fallita. E un anno più tardi pure l’Unione sovietica è crollata. Ma la parte occidentale del progetto continua a esistere.
Quello che oggi è rappresentato dall’UE non è altro che la metà del progetto. Ma anche solo questa metà è già sufficentemente orribile. Infatti è concepita più o meno secondo i concetti dell’Unione sovietica. Io posso dirvi precisamente ciò che avverrà , perchè in un certo senso ho già vissuto nel vostro avvenire. Per esempio posso predirvi che i risultati del progetto saranno esattamente l’opposto di quello che proclamano, cioè esattamente quello che noi abbiamo conosciuto nell’Unione sovietica. Oggi ci dicono che abbiamo bisogno dell’Unione europea per evitare la guerra e garantire la pace, benchè attualmente nessuno minacci la pace in Europa.
Vi posso predire che in alcuni anni la maggior parte degli Stati europei saranno in discordia. I disaccordi saranno tali da non poter escludere dei conflitti. Oggi ci promettono che grazie all’Unione europea i popoli supereranno le lore diversità nazionali e sotterreranno per sempre le divergenze razziali, etniche e nazionali. Avverrà esattamente il contrario. Nell’Unione sovietica si supponeva che eravamo una famiglia felice di nazioni e dopo 73 anni c’erano più conflitti etnici che in nessuna altra parte del mondo. Attualmente ci si dice che le nostre economie prospereranno, che l’Unione rinforzerà economicamente i paesi dell’Europa e che così faranno concorrenza all’America, cioè che l’Europa unita sarà un guadagno per i nostri interessi economici. Avverrà esattamente il contrario. Non solo diventeremo poveri, incapaci e superregolamentati, ma dipenderemo ancora di più dall’America.
Dei gulag in Europa
So talmente bene quello che succederà che se trovassi chi scommette con me, potrei diventare molto ricco. Ma nessuno vuole scomettere con me. Poco tempo fa ho proposto una scomessa a un mio amico inglese. Ero pronto a scomettere con lui che tra alcuni anni avremo un’imposta europea, un’imposta speciale per pagare tutte queste strutture costosissime. Purtroppo non voleva. Se avesse accettato, entro pochi anni sarei diventato un uomo ricco. Anche altri amici inglesi non sono d’accordo con il mio paragone. Sostengono che l’Unione sovietica è impensabile senza i gulag e che in Europa non ce ne sono e non ce ne saranno mai. Ma devo contraddirli anche in questo punto. Abbiamo già l’inizio di un gulag. Abbiamo già il gulag intellettuale. C’è già della gente che viene disprezzata, che perde il lavoro, che non può più esprimersi pubblicamente, semplicemente per il fatto che non segue la linea ufficiale riguardo certe questioni, quali la razza, la donna, la sessualità o qualsiasi altro tema, perfino il fumo. Io stesso sono un fumatore e so che sono già in un gulag. Ma non è ancora tutto. Ci sarà un gulag. Ho letto il progetto sul contratto di Nizza che verrà firmato in dicembre 2000. Chi non l’avesse ancora letto, si sbrighi a leggerlo! Si vuole creare una polizia europea! Una polizia europea! Si vuole dunque instaurare un nuovo KGB. E questa polizia avrà delle competenze incredibili. Sono delle competenze che attualmente nessuna polizia in nessun paese europeo possiede. Come primo questa polizia goderà di immunità . Che carino, vero? Un poliziotto-diplomatico! Può venire e bastonarmi e io non potrei citarlo davanti al giudice. Merviglioso! Nemmeno il KGB godeva di tale potere. Inoltre non ci sarà procedura ben precisa. Potranno venire ad arrestarti nel tuo paese e portarti in un altro. E non sarà possibile un’udienza prima dell’estradizione. Se dunque questa gente ti dichiara un criminale, nessuna legge locale ti proteggerà .
Le buone novità
Basta con le brutte notizie, veniamo a quelle buone. Trattandosi di una struttura che conosco talmente bene, posso predire con certezza che crollerà . Questo crollo comporterà difficoltà economiche. Inoltre l’Unione europea lascierà un’eredità di disaccordi e di ostilità . I tempi che seguiranno al suo crollo non saranno particolarmente piacevoli. Ma l’Unione europea crollerà .
Un’altra buona novità è che sarà più facile combatterla che l’ex-Unione sovietica. Gli eurocrati sono deboli. Non sono tanto privi di scrupoli quanto lo erano i dirigenti sovietici. Hanno meno esperienza di loro. Per la maggior parte non sono altro che intellettuali che amano parlare del loro grande amore per l’umanità .
Fondiamo movimenti popolari
Posso anche dirvi come condurre la battaglia. à© quello che abbiamo fatto con successo nell’Unione sovietica. àˆ necessario capire che parlo dell’elite corrotta e non di questo o quell’altro partito, di questa o quell’altra parte della società . No, parlo invece delle elite corrotte europee. L’unica risposta adeguata è un movimento di massa. Andate nelle università e nelle scuole, semestre dopo semestre e cercate di formare delle piccole cellule. La giovent๠deve farsi avanti, abbiamo bisogno di movimenti di massa. I funzionari di Bruxelles riveleranno la loro debolezza, non vi sapranno rispondere. Non erano nemmeno in grado di fare qualcosa contro la piccola Austria. Hanno semplicemente decretato delle stupide sanzioni che sono stati costretti ad annullare dopo solo sei mesi. Questo dimostra che quella gente è debole, stupida e incapace. Se un vero movimento popolare combatterà in prima linea, la maggior parte di loro se la squaglierà . Quando all’inizio degli anni sessanta abbiamo cominciato il nostro movimento contro l’Unione sovietica e contro il comunismo, nessuno di noi s’immaginava di vivere abbastanza a lungo per assistere al crollo del sistema. Ci vedevamo davanti un nemico molto potente: il KGB senza scrupoli che in qualsiasi momento poteva uccidere ognuno di noi. Tuttavia il punteggio è a nostro favore. Loro sono morti, noi viviamo. Sono convinto che le vostre probabilità per combattere questi resti di sovietismo in Europa siano di gran lunga migliori di quelle che avevamo noi, quarant’anni fa.
Nessun commento:
Posta un commento