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giovedì 3 ottobre 2013

Gli Scissionisti (The day after)Il Nuovo cartello

Tutto deve cambiare affinché nulla cambi, diceva – nel Gattopardo - Don Fabrizio al forestiero che tentava di mettere in piedi una nuova classe dirigente siciliana.


  Alfano e gli scissionisti, hanno deciso  di  mettersi per  fatti  loro,un nuovo cartello politico almeno  fino   al  momento  in  cui stiamo scrivendo  non  vogliono  genuflettersi alle  ultime disperate urla di rabbia di un capo vicino alla condanna (politica e/o giudiziaria, decidete voi). Il dato politico è l’incoerenza – divenuta ormai troppo troppo esagerata – di una  cosa  chiamata partito imperniato a parole sul garantismo e sulla certezza della pena, temi calpestati dalle necessità contingenti e personali del suo leader. Vedere un partito basare le proprie scelte politiche circa le sorti di un governo e di un paese sulle prospettive giudiziarie di un singolo uomo, è aberrante. In questo senso, a Berlusconi è arrivato dai suoi un segnale chiaro, sia da parte di chi ha consumato lo strappo, sia dai fedelissimi cagnolini che fino all’ultimo hanno supplicato il voto di fiducia. E alla fine, conti alla mano, Silvio ha dovuto cedere.
Lo strappo di Alfano e compagni ha alla base qualcosa di più di un semplice scatto di dignità.  hanno inferto un’altra sconfitta, alla sinistra appunto, quella di Bersani e D’Alema. Non solo il Pdl, ma anche il Pd esce mutato da questo voto. Perchè Letta (Gianni+Enrico, è la stessa cosa) hanno ora in mano le redini di entrambi i principali cartelli
italiani. In entrambi gli schieramenti, sanno di poter contare su truppe sostanziose che nel momento del bisogno non hanno esitato di dare il loro apporto.
Hanno ucciso i vecchi, Berlusconi e D’Alema, per far resuscitare il vecchissimo, la Democrazia Cristiana. Che si sta staccando, da destra e da sinistra, per riabbracciarsi dopo tanto tempo. L’uccisione del leone Silvio ha un messaggio: i poteri forti hanno deciso di abbandonare il Cavaliere per puntare su un altro cavallo. Lo ha confessato lui stesso, amareggiato per il mancato esito positivo della trattativa con Napolitano, affidata a Letta detto  o ZIO. Ciò giustifica la serafica tranquillità dei Formigoni, Cicchitto e via dicendo, ciò giustifica la disperazione della Santanchè.

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