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mercoledì 9 ottobre 2013

Dietro le sbarre di Napolitano

carceri nella illegalità la torrida estate 2011
www.osservatorioantigone.it/upload/.../2865la_torrida_estate_2011.pdf
'Italia risulta disporre già di decine di istituti penitenziari, anche nuovi o restaurati, spesso ultimati, a volte anche arredati e perfino vigilati, che permetterebbero di custodire i carcerati in condizioni più umane, di curare meglio i disabili psichici, di prevenire meglio i suicidi, di difendere meglio i detenuti più deboli, e di offrire condizioni migliori anche alle guardie. Ma  pochi  ne scrivono lo fanno prevalentemente per prendere le distanze dal "business delle carceri" e deplorare il fatto che "avanza il cemento"
 Intanto nessuno ci spiega perché  strutture nuove non si debbano utilizzare. E in rapporto alla popolazione, secondo gli ultimi dati del Consiglio d'Europa l'Italia ha meno detenuti della media europea, con 106,6 carcerati contro  143,8 ogni centomila abitanti.
 
 Gela.  un carcere nuovo di zecca,progettato nel 1959, finanziato nel 1978 inizio lavori 1982 e inaugurato, inutilmente, nel 2007 ,poi altre tre volte
 48 celle pulite, arredate e con il bagno privato ,ma non può aprire,mancano gli agenti di polizia penitenziaria. Per la precisione ce ne sono 10 (ogni sera accendono le luci e le spengono all’alba), ma ne servirebbero altri 80. Dovrebbero guardare i detenuti; per ora si limitano a guardare un carcere vuoto.

Cuneo dove c’è un nuovo padiglione da 400 posti completamente vuoto. Allo stesso modo è  vuoto il carcere di Velletri (altri 200 posti) in provincia di Roma. Semivuoto, invece, il nuovo carcere di Rieti. Dove si sono scelti progetti meno ambiziosi la sostanza non cambia. A Nuoro ci si è “accontentati” di realizzare una nuova ala. Che però non ha mai aperto. Situazione identica ad Avellino. A completare l’elenco delle carceri inutilizzate ci sono altri due reparti vuoti, uno a Enna e l’altro a Barcellona Pozzo di Gotto.Revere (provincia di Mantova) dove i lavori, iniziati vent’anni fa, sono fermi da dieci e i locali sono stati depredati,  quello di Arghillà (Reggio Calabria), ultimato nel 2005 con oltre 90 milioni di euro di spesa e mantenuto, vuoto, con 2,5 milioni di euro annui. In quest’ultimo edificio ci sono le telecamere a circuito chiuso, le celle per 300 detenuti, i computer e il mobilio negli uffici amministrativi. Parrebbe quindi non mancare di nulla; peccato abbiano “dimenticato” di predisporre la strada di accesso. E poi Gorizia, Udine, Pinerolo, Codigoro, Pontremoli, Pescia, Ancona, Gragnano, dismesso per un problema geologico. Dismesso anche il carcere di Frigento. Quello di Morcone è completato ma ancora chiuso.senza dimenticare Altamura.

 ed ancora il carcere empolese di Pozzale un fortino di cemento vuoto e inutile,26 celle vuote alla faccia della razionalizzazione gli unici ospiti ora sono rimasti alcuni agenti tenuti a sorvegliare la struttura.
Bovino (Foggia), con una struttura da 120 posti, già pronta, chiusa da sempre.
Accadia (Foggia), il penitenziario consegnato nel 1993, è ora di proprietà del Comune e mai utilizzato.
Irsina (Matera), è costato 3,5 miliardi di lire negli anni ’80, ha funzionato soltanto un anno ed oggi è un deposito del Comune.
Castelnuovo della Daunia (Foggia) è arredato da 15 anni e mai aperto.
Orsara (Foggia), dove è presente una struttura mai aperta.
Volturara Appula (Foggia), la struttura da 45 posti è ancora incompiuta.
Maglie (Lecce) è solo parzialmente utilizzato per ospitare detenuti semi-liberi. Non è finita.
Francavilla Fontana, utilizzata per un po’ di tempo e poi adibita a sede della Polizia municipale. L’istituto di Spinazzola, attualmente chiuso, invece, ospitava 40 detenuti , pur potendone accogliere cento.

Ci sono, poi, l’istituto di Minervino Murge, mai completato, e la struttura di Casamassima, “condannata all’oblio da un decreto del Dipartimento”. A Monopoli, dove gli sfrattati avevano trovato un tetto nelle celle, la prigione è stata dismessa.
 A Mileto (Vibo Valentia), il carcere è stato ristrutturato e chiuso. Mentre a Minervino Murge (Bari), la struttura non è mai entrata in funzione.
Il carcere di San Valentino (Pescara), costruito da quasi 20 anni, non ha ospitato mai alcun detenuto e ora è in totale stato di abbandono.

A Monopoli (Bari) nell’ex carcere mai inaugurato, non ci sono detenuti ma sfrattati chehanno occupato abusivamente le celle abbandonate da 30 anni.


Costruiscono, spendono soldi pubblici, ma poi lasciano vuote le nuove strutture. Sono pazzi? No. Sono interessati alla torta da spartire. Soldi. Soldi. Soldi. La verità è che per risolvere la vergognosa situazione penitenziaria occorre ripensare l’intero sistema politico, senza nessuna possibilità di condono,o  amnistia quella più volte invocata dal presidente Napolitano

Silvio pellico

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