PRESIDENTE
SIGNORI MINISTRI
SIGNORI DEPUTATI
Con questo intervento portiamo la voce dei cittadini italiani che in rete hanno partecipato al confronto sul tema.
Noi del Movimento 5 Stelle siamo arrivati in questa aula Parlamentare per specifica libera e unica volontà del popolo italiano.
Noi siamo nuovi!
Siamo nuovi e per questo poco esperti delle vostre abitudini, delle
dichiarazioni cavillose e dei doppi e tripli giochi. Siamo deputati ma
continuiamo ad essere cittadini e pretendiamo di essere informati in
modo chiaro e trasparente. Vi abbiamo ascoltato con attenzione, Signori
Ministri, senza preconcetti ne pregiudizi anche perché Voi siete
tecnici, non politici, dovreste essere professionisti della tecniche che
vi distinguono nelle vostre competenze.
Abbiamo ascoltato le
vostre spiegazioni e le vostre argomentazioni su questa assurda vicenda e
non siamo soddisfatti. Non ci bastano le sue dimissioni Ministro degli
Esteri.
Noi vogliamo capire e capire bene.
Questa dei
nostri fanti di marina e' una vicenda oscura, nebulosa, confusa e
certamente infelice. E' una vicenda definita da tutti gli osservatori
internazionali una “pagliacciata”, criticata da tutti, dalla pubblica
opinione, dagli organismi rappresentativi delle Forze Armate e, da
ultimo, dai vertici delle stesse.
In questa vicenda ci sono
dentro i nostri fanti con i loro destini, ci sono armatori privati con i
loro interessi privati, rappresentanti diplomatici, Sottosegretari e
Ministri della Repubblica. C'e' dentro un Paese come l'India, a cui ci
siamo rapportati prima con supponenza e arroganza e poi, dopo il divieto
imposto all'Ambasciatore Mancini di lasciare il Paese, evento senza
precedenti nella storia, con arrendevole sottomissione. C'e' dentro la
NATO con i suoi programmi. C'e' dentro la dignità di due pescatori morti
e delle loro famiglie, vittime dimenticate di questa assurda storia.
C'e' dentro soprattutto l'onore del popolo italiano.
Pertanto
Signor Presidente ribadiamo che siamo assolutamente insoddisfatti delle
giustificazioni fornite per questa tragica vicenda e chiediamo ai
Ministri Presenti che riferiscano in dettaglio e con chiarezza quanto
accaduto dal 15 febbraio 2012 ad oggi. Non vi stiamo chiedendo un
favore, la trasparenza e' un vostro dovere nei confronti del vostro
datore di lavoro, il popolo italiano, lo stesso popolo che vi ricompensa
lautamente per ricevere in cambio pressapochismo e superficialità.
Vogliamo sapere se alle ore 17.00 circa la nave “Enrica Lexie” era o
non era in acque internazionali. Ad oggi, a quanto ne sappiamo, le
uniche certezze sono i dati recuperati dal GPS della petroliera
italiana, le rilevazioni del Maritime Rescue Center di Mumbai e l'esame
balistico effettuato dai periti indiani che confermerebbero un
posizionamento della nave di 20,5 miglia a largo dell'India, ovvero
nella zona definita “contigua” e quindi di pertinenza dello stato
costiero.
Voi Signori Ministri sostenete altro, bene, fornite prove circostanziali e pubblicate online, lo dovete ai cittadini.
Vogliamo sapere se a bordo della stessa nave vi erano solo i due
fucilieri della marina, La Torre e Girone o se invece la scorta era
composta anche da altri uomini.
In tale eventualità vogliamo
sapere chi era il comandante responsabile di questo reparto e cosa abbia
fatto per tutelare i suoi sottoposti.
Vogliamo vedere i documenti che regolamentano l'utilizzo di professionisti militari italiani su navi private.
Vogliamo sapere dettagliatamente le “disposizioni d'ingaggio” consegnate ai militari a bordo.
Vogliamo sapere, Signori Ministri, quale sia stata l'autorità nazionale
che, consultandosi con gli armatori della Lexie ha consentito
l'inversione di rotta della nave come intimato dalle autorità indiane,
inversione effettuata dopo circa due ore dall'incidente.
Inoltre vogliamo conoscere il nome, il cognome e il grado dell'autorità
militare che ha ordinato ai nostri due fucilieri di scendere a terra e
consegnarsi, di fatto, alle autorità indiane dello Stato del Keralam
violando le norme a tutela dei diritti umani secondo cui nessun
individuo deve essere consegnato ad un Paese dove rischia di essere
sottoposto a pena di morte.
Ed ancora Signor Presidente e
Signori Ministri, vogliamo sapere se ci sono state dazioni di denaro a
favore della autorità indiane o dei loro singoli rappresentanti,
l'esatto ammontare di tali eventuali dazioni, le precise motivazioni e
se, per puro caso, ci sono stati riferimenti diretto o indiretti con la
vicenda FINMECCANICA”. Il sospetto e' condiviso. Il fatto che il
Ministro della Difesa di New Dlehi abbia sbloccato l'accordo commerciale
da 300 milioni di euro con la Wass di Livorno per la fornitura di
siluri ad alta tecnologia c'entra qualcosa con la consegna dei nostri
soldati? Gli affari sono più importanti delle vite umane Signori
Ministri?
Pretendiamo inoltre che il documento scritto dal
Ministero degli Esteri Indiano che attesta che non ci sarà la pena di
morte per i nostri soldati e che ha visionato il Sottosegretario De
Mistura sia reso pubblico immediatamente chiarendo ogni dubbio sulla sua
reale esistenza.
Per concludere vogliamo sapere chi ha avuto
l'originale intuito di ideare e proporre ed articolare questo tipo di
soluzione maldestra, ambigua, furbastra e caratterizzata da doppi,
tripli e quadrupli giri di valzer.
Chi ha avallato tutto ciò?
Chi ha avallato tra le nostre autorità diplomatiche, militari e
politiche questa meravigliosa strategia che tra parole date e ritirate,
promesse fatte e non mantenute, impegni scritti e rinnegati ha
sacrificato la libertà e, Dio non voglia, la vita stessa di due soldati
obbedienti agli ordini ricevuti?
Comportamenti del genere
enfatizzano purtroppo le convinzioni, sbagliate, di chi all'estero ci
riconosce soltanto come mafia, intrallazzi e irresponsabilità, come
anziani corteggiatori di nipoti di capi di stato esteri, come aguzzini
diretti o indiretti di Dittatori in fuga che pensavano di potersi fidare
dei loro baciamano amici italiani.
Comportamenti del genere
mettono in pericolo la vita di tanti altri nostri connazionali in India
oggi accusati ingiustamente e indiscriminatamente di essere
inaffidabili.
Approfittiamo inoltre di questo intervento per
ricordare al Governo che gli oltre 2900 nostri connazionali detenuti
all'estero meritano la stessa attenzione istituzionale e anche mediatica
riservata ai nostri fanti della marina.
Chi ha avallato ha fatto perdere la faccia all'Ambasciatore Mancini e ha gettato discredito sul nome dell'Italia nel mondo.
Chi ha avallato, Signori Ministri, e' responsabile e chi e'
responsabile deve andare a casa! Accogliamo con soddisfazione le sue
dimissioni.
Noi siamo nuovi Signori Ministri, siamo nuovi e
siamo giovani. Ci siamo chiesti, in questi primi giorni di lavoro se
saremo all'altezza del compito che il popolo ci ha affidato, beh, se voi
siete i tecnici, se voi siete i cosiddetti esperti non abbiamo dubbi
che i cittadini nelle Istituzioni sapranno fare molto meglio!
I cittadini-portavoce del M5S alla Camera dei Deputati
leopoldo Muschetti
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