Grillo in galera questa era la notizia di ieri strombazzata ai quattro venti dagli sperperatori di carta.
Mentre i piddini tutti da quelli che contano o quelli che non contano un cazzo gia gongolavano alla notizia.
Grillo in galera, reo di aver cercato di salvare il paese entrando in una baita, ora il temibile bandito è Grillo, armato di fucili damaschinati
e di pugnali con l’elsa d’argento, sentendosi nella solitudine
immensa dei boschi profondi della Val di Susa, dei quali sapeva ogni
sentiero.
Il buon Grillo sentendosi forte come il toro, volle quell giorno assaporare la voluttà di sentirsi lupo, è sfidando la legge ( della TAV) entro nella baita.
Grillo verrà processato perchè dissidente, la TAV e solo una banale quanto puerile scusa.
TAV, acronimo di
Treno ad Alta Velocità. Una storia che comincia all’inizio degli
anni Ottanta,
Ma andiamo con ordine.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQxu5-KqL_GoDQYvaNJ9eD0RFme4WncmlXwTb-hyYZmdRWzXKPcNEzKNyR_MW7b3T8wO50A1nhkeY36ikIBTwxGxnVm0QJ4AI1KHRPHF6c7_CobGE3LJmlmjz0iFiLjvLtJ8zPPZ2PHE8/s1600/2ertoporteutydersdfrte.jpg)
L’idea della costruzione di nuove infrastrutture ferroviarie per
sfruttare le potenzialità dei nuovi treni, appunto, ad alta velocità,
parto di una tecnologia sempre più sviluppata, nasce nel
1984 quando l’allora
Ente delle Ferrovie dello Stato
decide di costituire un’apposita società incaricata di delineare un
progetto per velocizzare l’ormai (e ancora oggi) decrepito e mal
funzionate sistema del trasporto su rotaie italiano.
Il
25 ottobre 1984, per l’esattezza, nasce la
Italfer SIS.T.A.V.,
una società che ha un preciso oggetto sociale: la definizione, lo
sviluppo e la progettazione di sistemi di trasporto ferroviario ad Alta
Velocità. Occorreranno però altri due anni e mezzo prima che il
Parlamento, il
17 febbraio 1987,
approvi la legge n.80 che stabilisce gare d’appalto, riservate solo a
imprese italiane, per la realizzazione delle tratte dell’Alta Velocità,
nella cui progettazione avevano già pesantemente investito sia la
Italferr SIS.T.A.V., sia altre aziende nazionali.
Scandali a ripetizione - che finiranno nel calderone, delle inchieste giudiziarie che preludono all’esplosione di
Tangentopoli - bloccano tutto almeno fino al
1991 quando l’idea riprende quota, nonostante che l’anno prima il
commissario straordinario delle Ferrovie, il prof. Franco Reviglio, avesse definito l’Alta Velocità come la pretesa di “
montare il motore di una Ferrari su un’utilitaria”.
E’ proprio nel 1991 che dal cilindro di un personaggio assai discusso, il
ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino ora presidente di auto strade meridionali e tangenziale di Napoli,
viene estratta un’idea di architettura finanziaria a dir poco
fantasiosa, ma molto suggestiva per un Paese avviato alla definitiva
privatizzazione della sue strutture. Nasce così la
TAV spa
che, annullando tutto quello che era stato progettato fino a quel
momento, affida la progettazione e la costruzione di nuove opere utili
all’Alta Velocità - senza gare d’appalto, ma a trattativa privata - a
dei
General contractor
che, guarda caso, sono le maggiori imprese italiane. L’investimento è
di 26.180 miliardi delle vecchie lire che al 60% dovrebbero essere
coperti da investimenti privati. Una pura finzione perché, in realtà. I
costi, tutti i costi, ricadranno sulla collettività.
L’obiettivo è la costruzione di otto tratte ferroviarie superveloci
che alla fine avrebbero dovuto coprire le distanze tra Milano e Napoli,
sull’asse ferroviario nord-sud e quello tra Genova e Venezia per quanto
riguarda l’asse ovest - est.
Tutto questo avveniva nel 1991.
Nonostante il fallimento complessivo dell’idea dell’alta velocità
ferroviaria, i progetti ed i lavori (anche se a passo di lumaca) sono
proseguiti nel tempo, con una straordinaria lievitazione dei prezzi: da
26.180 miliardi di lire a 83.700 milioni di euro (cioè, in vecchie lire,
oltre 162 mila miliardi), più di 6\8 volte il costo preventivato.
Così mentre un pezzo del
territorio nazionale viene dichiarato zona militare e martoriato , contro il volere del popolo sovrano le garanzie
costituzionali sulla libertà di movimento, espressione, manifestazione
vengono spazzate via, cancellate. Verra Grillo rinchiuso in qualche prigione segreta?( strutture clandestine in ambienti particolari )che al nostra insaputa, magari gia stanno sorgendo? su questo magari accettiamo rassicurazioni dai rappresentanti M5S presenti nel COPACO.
Da qui in poi farà comodo sapere che servizi segreti sono degli elefanti fuori controllo. Possiedono armi,
soldi, perfino delle flotte aeree, il tutto fuori da ogni controllo
pubblico.esempio:negli anni ’70 e ’80. Vincenzo Casillo, il numero due di Cutolo, aveva
in tasca la tessera dei servizi quando accendendo il motore d’avviamento
della sua macchina, accese senza accorgersene anche l’esplosivo che
aveva sotto il seggiolino.
LArgentina e più vicina di quanto pensiamo.
Nato il 68